Il Barolo nasce dai vitigni di Nebbiolo, particolarmente famosi in Piemonte perchè alla base di altri grandi vini, quali il Barbaresco, il Gattinara, il Carema e lo Spanna.
Nonostante i vitigni di Nebbiolo siano da sempre di casa tra le colline delle Langhe, il Barolo così come lo si conosce oggi, lo si deve al Conte di Cavour, che nella prima metà dell'Ottocento chiamò l'enologo francese Luis Odart, presentandolo alla Marchesa di Barolo. La nobildonna, quando realizzò che Re Carlo Alberto di Savoia era interessato a questo nuovo vino, decise di donargliene 300 carra, l'equivalente di 150.000 litri. Al Re piacque tanto che decise di comprarsi il Castello di Verduno, dove il generale Staglieno, esperto enologo, realizzò un Barolo di prim'ordine.
Il Barolo richiede un invecchiamento minimo di tre anni, ma si esprime al meglio dopo dieci anni passati in bottiglia; presenta un struttura importante, ricca. Richiede accostamenti con cibi dal sapore deciso, carni rosse (arrostite o brasate) e selvaggina, nonchè per un semplice spuntino con formaggi stagionati e decisi.
Parente stretto del Barolo è il Barbaresco, con cui condivide il vitigno e la zona di produzione. Secondo alcune fonti, pare che abbia origine dal vino Barbarithium del periodo in cui i Galli dominavano i territori delle Langhe. Nel 1862 sotto il nome di Neive vinse la Medaglia d'Oro all'Esposizione di Londra.
Nel 1966 è tra i primi vini ad ottenere la DOC, e nel 1980 viene elevato a DOCG.
Si apprezza sia abbinato agli arrosti e alla selvaggina, sia con il cioccolato fondente come vino da meditazione.
Fonti:
https://www.svinando.com/conoscere-il-vino/vino-barolo-docg/
https://www.svinando.com/conoscere-il-vino/vino-barbaresco-docg/
https://www.bookingpiemonte.it/scopri-il-piemonte/cibo-vino/le-dieci-cose-da-sapere-sul-vino-barolo/