Su tutti la pungenza della menta piperita, la freschezza del basilico, i fiori bianchi, il glicine dolce, ancora contrasti verdi, innumerevoli e infiniti. Il tutto saldamente poggiato su ciottoli lisci di pietra dura, sassi e massi, una spinta minerale roboante ma mai prevaricatrice. Il sorso è un fulmine, appare d’incanto la frutta ghiotta, poco dolce e gialla, e poi i minerali, i cristalli sostengono la parte acida gustosissima e spessa, che rende fin troppo facile dire: ancora.