Il bouquet continua ad aprirsi, prima di maturare in una pienezza sensuale che si avvolge su sé stessa come un ciuffo di fogliame. Note di liquirizia e di zenzero essiccato restano adagiate su una base fruttata (pera e mango), più ricca di materia che matura. Il finale si dispiega progressivamente, poi si afferma, levigato, molle, e avvolge tutto. Un certo non so che difficile da definire esercita il suo fascino, senza sconvolgere l'integrità del vino.
Fresco, cristallino e penetrante, il primo naso rivela una dimensione inusuale, un universo acquatico vegetale con aromi nascosti di pepe bianco e gardenia. Il vino rivela una maturità leggera e delicata, prima di emanare sentori torbati.
L'anno 2000 è mite, ma il mese di luglio è caratterizzato da temperature più basse della media e temporali frequenti, con consistenti quantità di pioggia e grandine. Le prime degustazioni rivelano che le uve Chardonnay raccolte sono ampie e complesse. Il Pinot Noir è strutturato e presenta una grande persistenza.